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Dallo stop alle registrazioni in Comune alla condanna dell’Ue, il punto sulle famiglie arcobaleno in Italia

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di 
Martina
 
Nasso
di: redazione
2/5/2023
Dallo stop alle registrazioni in Comune alla condanna dell’Ue, il punto sulle famiglie arcobaleno in ItaliaDallo stop alle registrazioni in Comune alla condanna dell’Ue, il punto sulle famiglie arcobaleno in Italia

A metà marzo, nel giro di 24 ore, il governo italiano ha dato un’indicazione univoca al resto dell’Unione europea rispetto a come intende gestire il riconoscimento dei diritti dei figli nati all’interno di coppie omogenitoriali, bocciando la proposta di introdurre un certificato di filiazione europeo e chiedendo l'interruzione delle registrazioni (iscrizioni e trascrizioni) alle anagrafi dei Comuni dei figli nati da coppie omogenitoriali con il nome di entrambi i genitori (biologico e non). 

Il fatto

📰Il 14 marzo la commissione Politiche europee del Senato ha bocciato la proposta di regolamento europeo per il riconoscimento dei diritti dei figli di genitori dello stesso sesso in tutta l’Unione europea attraverso l’introduzione di un certificato di filiazione europeo. Il giorno prima, il Comune di Milano, su richiesta della prefettura, ha dovuto bloccare il rilascio di certificati anagrafici che riconoscano due padri o due madri per i figli nati da coppie omogenitoriali. A non poter essere più registrati con il nome di entrambi i genitori sono:

  • i figli di due padri/due madri che hanno fatto ricorso all’estero alla gestazione per altri;
  • i figli di due madri che si sono affidate alla fecondazione eterologa all’estero e che hanno partorito in Italia;

Il caso dei figli di due madri concepiti attraverso fecondazione eterologa partoriti all’estero, per i quali è richiesta solo la trascrizione dell’atto di nascita, è ancora al vaglio della prefettura (anche se le associazioni lamentano una stretta anche su questa pratica).

Rimane ovviamente possibile la registrazione all’anagrafe con il nome del solo genitore biologico. Alcuni sindaci hanno annunciato che disobbediranno alla richiesta, ma le registrazioni potrebbero poi essere impugnate dalla procura e annullate in tribunale. In realtà, i tribunali hanno già iniziato ad annullare su impulso della procura alcune trascrizioni (Il Giorno).

Circolare al vaglio

📃La prefettura di Milano si è attivata sulla base di una circolare di gennaio del ministero dell’Interno diretta ai prefetti. Il documento si riferiva alla sentenza n. 38162 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite del dicembre scorso. Attraverso la sentenza i giudici avevano stabilito che i bimbi nati all'estero con la maternità surrogata dovessero essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori con l’adozione in casi particolari, che richiede l’approvazione di un giudice, e non con la trascrizione diretta all’anagrafe. Nella circolare, il ministero dell'Interno ha sottolineato lo stop della Cassazione alle trascrizioni dei certificati dei figli di due padri nati all'estero con maternità surrogata e ha sollecitato i prefetti a comunicarlo ai sindaci. La prefettura di Milano, nella sua circolare al sindaco, si è spinta oltre, sollecitando a interrompere anche i riconoscimenti dei figli di due madri nati in Italia e riservandosi di dare indicazioni su quelli nati all’estero sempre da due donne.

Cosa (non) dice la legge

📜 Questa situazione si è venuta a creare perché in Italia manca una legge sul riconoscimento del legame di parentela tra figli e genitore non biologico, in ragione dei divieti presenti nel nostro Paese sulla procreazione medicalmente assistita (pma) introdotti per legge nel 2004, normativa che vietava la pratica della fecondazione eterologa ed era molto restrittiva sui requisiti per accedere all’omologa.

🎓Negli anni la Corte Costituzionale ha introdotto molti correttivi alla legge fino ad arrivare, nel 2014, a sancire il diritto per le coppie eterosessuali sposate o conviventi nel nostro Paese di ricorrere anche alla fecondazione eterologa, oltre che all’omologa. I nati a seguito dell’applicazione delle tecniche di pma hanno lo stato di figli legittimi o di figli riconosciuti della coppia che ha espresso la volontà di ricorrere alle tecniche medesime. Lo stesso, però, non vale per le coppie omogenitoriali che devono andare all’estero per praticare la fecondazione eterologa. Il genitore non biologico in seguito deve chiedere il riconoscimento del legame di parentela in Italia. 

🎓Nel 2021 una nuova sentenza della Consulta ha definito “non più tollerabile il vuoto di tutela” per i nati da pma praticata all’estero da coppie dello stesso sesso. La Corte ha portato l’attenzione sul concetto di “genitorialità sociale”, anche quando non coincide con quella biologica, poiché il dato genetico non è requisito imprescindibile della famiglia.

🛣️Attualmente, i genitori non biologici hanno due strade per il riconoscimento dei figli: 

  1. la prima, sempre meno praticabile, è stata gestita finora a discrezione delle amministrazioni locali. I genitori vanno all’ufficio di stato civile e firmano il certificato di nascita, o lo trascrivono se il bambino è nato all’estero, riportando i nomi di entrambi i genitori. Una recente sentenza della Cassazione ha portato molte amministrazioni a smettere di farlo per evitare che l’atto sia impugnato dalla Procura. I genitori possono sempre fare ricorso in tribunale contro il diniego del Comune, ma una sentenza a loro favorevole è comunque impugnabile dall’avvocatura dello Stato.
  2. La seconda, più utilizzata, prevede il ricorso alla cosiddetta stepchild adoption, l’adozione permessa in casi particolari al genitore non biologico del figlio del proprio compagno. Originariamente la misura era inclusa nella legge sulle unioni civili del 2016 (c.d, Cirinnà), ma è stata rimossa in fase di approvazione. La stepchild adoption è stata estesa anche per alle coppie omosessuali per via giurisprudenziale. Tuttavia, tale apertura mostrata dai tribunali italiani non è sufficiente a eliminare la distanza tra le coppie eterosessuali e le coppie omosessuali sul piano dei diritti riconosciuti dalla legge.

Davvero c’entra la gestazione per altri?

🤰In Italia, la gestazione per altri (gpa), colloquialmente definita “utero in affitto” nel dibattito, è vietata in ogni forma, anche per le coppie eterosessuali. Il tema recentemente è tornato al centro del dibattito: Fratelli d’Italia punta ad approvare una proposta di legge che renda la gpa un reato universale, quindi anche se commesso all’estero. La nozione difficilmente regge davanti alle regole di diritto internazionale: non si può condannare qualcuno per un comportamento commesso fuori dai confini nazionali e dove è considerato legale (Domani). Chi critica la proposta accusa il governo di voler attaccare soprattutto le coppie gay (che ne fanno maggiormente ricorso rispetto alle coppie lesbiche che possono ricorrere alla pma). Anche se sulla carta colpirebbe anche le coppie eterosessuali, di fatto non sarà così: la gpa per la coppia eterosessuale, infatti, è facile da tenere nascosta e in molti Paesi, come Ucraina o Grecia, nel certificato di nascita della persona neonata appaiono direttamente i nomi dei genitori e non si fa riferimento alla tecnica procreativa. Quindi, quando la coppia eterosessuale torna in Italia, il certificato viene trascritto senza ulteriori indagini. Per le coppie gay, invece, il ricorso alla gpa non è occultabile.

🔢Occorre ricordare alcuni dati: i casi di ricorso alla gpa da parte di coppie omosessuali italiane sono pochi. Secondo una stima recente, oltre il 90% delle volte sono coppie eterosessuali a ricorrere a tale pratica (Corriere). A essere colpite dal divieto imposto ai Comuni, tra l’altro, sono soprattutto coppie di donne che hanno fatto ricorso all’eterologa all’estero, che con la gpa non ha alcun legame.

Diritti negati

❌Come spiegato, secondo la legge in vigore nel nostro Paese l’unico genitore riconosciuto è quello biologico, mentre l’altro non ha diritti. Quindi spesso ha bisogno di una delega per una serie di normali azioni come prendere i figli a scuola, firmare un permesso per una gita scolastica o un modulo per un vaccino. In caso di malattia, anche grave, del figlio, il genitore non biologico non può nemmeno firmare il consenso informato e autorizzare l’ospedale a somministrare le cure necessarie. Per avere una qualche forma di riconoscimento possono volerci anni e, come abbiamo visto, non essendoci una legge, famiglie con bambini che hanno documenti già emessi e diritti riconosciuti, possono comunque trovarsi a dover affrontare ricorsi e nuove sentenze. 

Proposta sul tavolo

🔮Per quanto riguarda il riconoscimento del legame di parentela tra figli e genitore non biologico, Alessandro Zan, deputato del Pd ha annunciato la presentazione di una proposta di legge organica per riformare il diritto di famiglia che contempli matrimonio egualitario, adozioni e trascrizioni (L’Espresso). Ovviamente una simile proposta non ha alcuna speranza di passare in un Parlamento spostato a destra.

La posizione europea

📬Dall’Ue è anche arrivata una bacchettata all’Italia: il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, rispondendo a un'interrogazione sui diritti delle famiglie arcobaleno in Italia promossa dagli eurodeputati del Movimento 5 Stelle, ha detto: "In linea con la strategia per l'uguaglianza delle persone Lgbtiq 2020-2025, la Commissione è in continuo dialogo con gli Stati membri riguardo all'attuazione delle sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea" e "ciò comprende anche l'obbligo per gli Stati membri di riconoscere" i figli "di genitori dello stesso sesso, ai fini dell'esercizio dei diritti conferiti dall'Ue” (Fanpage).

A confronto

🌍 La fecondazione eterologa per coppie lesbiche è legale in tutti gli Stati dell’Europa occidentale tranne Italia e Grecia. Nell’Europa orientale la prevedono Romania, Estonia, Bulgaria e Lettonia. Le regole sono meno restrittive in caso di donna single e nessun Paese dell’Ue la vieta del tutto in caso di coppie eterosessuali (Osservatorio Balcani e Caucaso).

🫄La gestazione per altri è vietata nella maggior parte dei Paesi dell’Ue. In alcuni Stati è ammessa ma solo a titolo gratuito e con diverse limitazioni: in Regno Unito, ad esempio, possono accedervi solo le persone residenti, in Portogallo invece è prevista solo per coppie eterosessuali che non possono avere figli. In Grecia è previsto un permesso speciale rilasciato dal Tribunale. Nel 2015 il Paese ha esteso la possibilità anche ai cittadini stranieri che assumono una residenza temporanea, ma non alle coppie omosessuali e agli uomini single. In Ucraina e Georgia possono farvi ricorso solo coppie eterosessuali, anche straniere, ed è retribuita. In Russia è ammessa per le coppie eterosessuali residenti con esigenze mediche, ma non più per gli stranieri (dall’inizio della guerra). Le coppie dello stesso sesso normalmente si recano in Paesi extraeuropei dove è possibile ricorrere alla gestazione per altri: negi Stati Uniti e in Canada, ad esempio, dove è consentita solo se in forma altruistica, anche se è previsto un rimborso delle spese mediche della gestante.

👪In Unione europea, la maggior parte degli Stati membri ha dato il via libera all’adozione congiunta completa da parte di coppie dello stesso sesso. L’Estonia dal 2016, pur non consentendo l’adozione completa, prevede la cosiddetta stepchild adoption. In Grecia invece, le coppie dello stesso sesso in un’unione civile possono avere in affido, ma non adottare, un bambino.

❤️Tra i membri del G7, solo Italia e Giappone non prevedono il matrimonio egualitario, mentre in Europa occidentale solo il nostro Paese e la Grecia.

Talking points

  • I veri numeri sui figli delle coppie dello stesso sesso che hanno bisogno di essere riconosciuti all’anagrafe (Corriere).
  • Un modello di famiglia che discrimina i figli delle coppie omosessuali (Internazionale).
  • Cos'è il certificato europeo per i figli delle coppie arcobaleno e cosa succede dopo la bocciatura del Senato (L’Espresso).
  • Le famiglie omogenitoriali aspettano ancora che arrivi il tempo della politica (Domani).
  • La legge per rendere la Gestazione Per Altri/e reato universale non ha alcun fondamento giuridico e rischia di essere incostituzionale (Valigia Blu).

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